Entrare in un giardino o in una casa senza autorizzazione non è sempre reato: avvocato rivela quando non si viene condannati

Il reato di violazione di domicilio si compie nel momento in cui una persona entra nella casa, o anche solo nel giardino, di un’altra persona, senza l’autorizzazione di quest’ultima. Ci sono, però, dei casi in cui non si commette reato, e non vi sono rischi di condanna: un noto avvocato spiega quali.

Il reato di violazione di domicilio, disciplinato dall’articolo 614 del Codice Penale Italiano, prevede sanzioni severe per chiunque si introduca o si trattenga senza autorizzazione in una casa altrui o nel giardino ad essa collegato. In Italia, la tutela della proprietà privata è considerata un diritto fondamentale, e il rispetto di tale principio è essenziale per garantire la sicurezza e la privacy dei cittadini. Di norma, entrare in una proprietà senza il consenso del proprietario comporta una condanna, con pene che possono includere multe e, nei casi più gravi, la reclusione fino a quattro anni.

Tuttavia, non tutti sanno che esistono situazioni specifiche in cui un atto che sembra violare il domicilio può non portare a una condanna. In questi casi, le circostanze attenuanti o la mancanza di dolo possono fare la differenza. Angelo Greco, un noto avvocato italiano ed esperto di diritto civile e penale, ha spiegato quali sono le eccezioni e i dettagli legali che possono escludere la condanna per violazione di domicilio. In un recente video, prima di tutto, Greco ha detto che si rischia la condanna per violazione di domicilio anche nel caso in cui si tratti di una casa al mare, abitata soltanto per un mese all’anno, oppure nel caso in cui si entri nel cortile di un condominio che non è il proprio. La legge italiana, in effetti, tutela anche il domicilio saltuario e i beni in comproprietà con altri condomini.

Ecco quando non si commette reato, entrando in un giardino o in una casa senza autorizzazione: i casi spiegati dall’esperto

Ma quando è, allora, che non si commette reato? Prima di tutto, spiega l’avvocato, non si commette reato, quando si entra nella proprietà altrui, solo per recuperare il proprio cane, o il proprio gatto, scappati dalla propria abitazione. Poi, non si commette reato quando si entra in un giardino di una casa completamente disabitata, o nella casa stessa, ma soltanto nel caso in cui si intenda starci per poco tempo. L’avvocato spiega, infatti, che si può accedere in questi luoghi per attività che richiedono poco tempo, come fare delle foto, o per fare esplorazioni o parkour. Se, però, si rompessero dei cancelli, delle serrature o delle porte, si sarà chiamati a risarcire i danni.

 

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Se, però, in questo terreno o casa abbandonata, si andasse a dormire tutte le sere, o, comunque, si installi una tenda, o qualsiasi altra struttura, si commette il reato di invasione di terreni o edifici. L’esperto rivela, però, che, se nessuno, in vent’anni, dovesse citare in giudizio la persona che commette questo potenziale reato, quest’ultima diventerebbe proprietaria del bene, per usucapione. In questo caso, conclude l’esperto, una semplice lettera di diffida non farebbe interrompere i termini.

Giardino casa autorizzazione
Il cortile di un condominio.

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