Polizia, cosa succede a chi non ha il documento d’identità durante i controlli? L’avvocato: “Possono anche portarvi in commissariato”

Può capitare che la Polizia decida di portare in commissariato una persona che non dispone del documento d’identità, quando effettua dei controlli, ma è raro: ecco i casi in cui ciò accade.

I controlli di polizia rappresentano una delle forme principali di tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza in Italia. Che si tratti di verifiche stradali, per accertamenti su strada o di controlli nei luoghi pubblici, è fondamentale comprendere quali siano i diritti e i doveri dei cittadini. Tra le domande più frequenti, che possono venire in mente ai cittadini italiani, c’è quella su cosa succeda a chi viene fermato e non è in grado di esibire un documento d’identità. Prima di rispondere a questa domanda, però, analizziamo ciò che dice la normativa italiana.

In particolare, l’articolo 651 del Codice Penale punisce il rifiuto di fornire le proprie generalità alle forze dell’ordine, prevedendo sanzioni per chiunque si rifiuti di dichiarare la propria identità o fornisca informazioni false. La sanzione massima, prevista da questo articolo, è quella dell’arresto fino a un mese, con un’ammenda che può arrivare anche a un totale di 206 euro. Non essere in grado di esibire il proprio documento di identità, però, non costituisce direttamente reato, e questo problema può essere risolto in altri modi.

Cosa succede a chi non possiede il documento d’identità durante i controlli della Polizia? Ecco la risposta del noto avvocato

Giuseppe Di Palo, noto avvocato italiano, ha risposto a questa domanda, in un video pubblicato anche sulla sua pagina YouTube. In particolare, l’esperto ha rivelato che, nel momento in cui si venga sottoposti a controlli da parte della Polizia, l’impossibilità nel fornire il proprio documento d’identità potrebbe rendere necessario, per le Forze dell’Ordine, l’essere condotti in commissariato. Ciò, però, non accade sempre. Gli articoli di riferimento, spiega l’esperto, sono due: il 349 del Codice di Procedura Penale, e l’articolo 11 del Decreto Legge n°59 del 1978. Questi due articoli, pur disciplinando ipotesi e casi tendenzialmente diversi, hanno un comune denominatore: consentono, cioè, alla Polizia di accompagnare nei propri uffici, quando c’è un dubbio serio e concreto sull’identità di una persona, per realizzare il fermo di identificazione.

Questo, però, non succede tutte volte che non si hanno i documenti. Nel caso di controlli sereni e distesi, spiega l’avvocato, questo non succede praticamente mai, anche quando non si hanno i propri documenti con sé. Basterà fornire le proprie generalità, naturalmente dicendo la verità. I problemi sorgono, in questo caso, solo quando c’è un concreto dubbio sull’identità della persona. Senza un dubbio chiaro e concreto, non ci sarà alcun problema, anche se non si dispone del proprio documento d’identità. In ogni caso, però, consigliamo di portare un documento di identità sempre con sé, per evitare qualsiasi tipo di problema.

Polizia documento italiano carta d'identità
Una carta d’identità italiana.

Lascia un commento