Il professor Alessio Virgillito, che vanta un seguito considerevole su Instagram, ha pubblicato un video interessante in cui chiarisce un dubbio comune tra i consumatori: qual è la differenza tra il petto di pollo rosa e quello giallo? Ecco la sua spiegazione.
Nei primi istanti del video, Virgillito mostra due fette di petto di pollo, una di un tenue rosa e l’altra di un colore giallognolo più intenso. Subito spiega che il colore giallo non è indicativo del fatto che il pollo sia ruspante, come molti credono, ma dipende semplicemente dalla dieta dell’animale. “Non è giallo perché è ruspante, ma perché mangia mais! La differenza è tutta qui” sottolinea il professore.
La vera causa del colore giallo
Il professor Virgillito chiarisce che il colore della carne non ha nulla a che vedere con le condizioni di vita dell’animale, ma piuttosto è legato al tipo di alimentazione. I polli che seguono una dieta prevalentemente a base di mais tendono a sviluppare un colore giallastro nella carne. Questo cereale, ricco di carotenoidi, conferisce naturalmente una tonalità dorata alla carne dell’animale che se ne nutre. Di conseguenza, i petti di pollo di colore giallo non indicano necessariamente una maggiore qualità o un metodo di allevamento più naturale, ma soltanto una dieta diversa. Al contrario, i polli che mangiano principalmente frumento sviluppano una carne dal colore più rosa, non avendo accesso ai carotenoidi del mais. Questo tipo di dieta è frequente negli allevamenti intensivi, dove i polli vengono nutriti con miscele di cereali che non conferiscono alla carne il tipico colore giallo.
Il mito del pollo ruspante
Secondo Virgillito, molti consumatori pensano che il pollo giallo sia sinonimo di “ruspante” e che, quindi, provenga da un animale cresciuto in libertà, con un’alimentazione varia. Ma questa credenza è errata. Il professore sfata questa convinzione, spiegando che anche il pollo giallo può provenire da allevamenti intensivi e non necessariamente da un ambiente più naturale. Per capire davvero se un pollo è cresciuto all’aria aperta, non basta osservare il colore della carne: occorre informarsi sulla provenienza dell’animale e, idealmente, conoscere il metodo di allevamento.
I polli ruspanti, quelli che vivono nei paesini di campagna e che passano la loro vita all’aperto, sono una rarità. Questi polli sono allevati in spazi aperti, possono muoversi liberamente e si nutrono in modo naturale, talvolta anche con insetti o altri alimenti trovati in natura. Tuttavia, è improbabile che questo tipo di carne si trovi nella grande distribuzione. La maggior parte dei polli venduti nei supermercati appartiene all’allevamento intensivo, dove l’alimentazione è programmata e l’attività fisica limitata.
Come distinguere la qualità del pollo
Nel suo video, il professor Virgillito non si limita a parlare del colore della carne, ma fornisce anche alcuni suggerimenti per riconoscere un petto di pollo di qualità. Un segnale a cui fare attenzione è la presenza di grasso bianco sotto forma di venature: se ce ne sono troppe, è probabile che il pollo sia stato allevato in gabbia. Queste venature indicano un accumulo di grasso e una mancanza di esercizio, tipiche degli animali che vivono in spazi ristretti. Infatti, in un allevamento all’aperto, i polli sviluppano una muscolatura diversa e presentano meno grasso, risultando quindi più sani.
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Conclusioni
Il video di Alessio Virgillito offre un chiarimento importante: il colore giallo non è sinonimo di qualità o di allevamento all’aperto, ma riflette un tipo specifico di alimentazione. Quindi, se si cerca un pollo autenticamente ruspante, è meglio rivolgersi ad allevatori locali o acquistare da produttori che garantiscano un allevamento all’aperto. La morale è che, nel mondo della grande distribuzione, anche le carni che sembrano “naturali” o “di campagna” non sono sempre ciò che sembrano. Conoscere l’origine dei prodotti e saper leggere i segnali della carne è fondamentale per fare scelte consapevoli e orientate alla qualità.
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