Un post sta facendo scalpore sui social. Un dipendente ha avvisato il suo datore di lavoro a seguito di un incidente stradale, avvisandolo che non sarebbe riuscito ad andare in ufficio. Se si aspettava una risposta empatica, ha sbagliato completamente.
Il mercato del lavoro è in continua evoluzione. In particolar modo negli ultimi cinque anni, con l’avvento della robotica e dell’Intelligenza Artificiale, la scena sta cambiando più rapidamente rispetto al passato. A detta di alcuni, entro dieci o massimo venti anni, almeno il 70% delle professioni attuali diventerà ‘inutile’ perché una macchina saprà svolgerle meglio e a un costo decisamente inferiore. Indubbiamente una macchina può non funzionare, ma l’intervento di un esperto risolve in poco tempo il problema. Gli esseri umani hanno una vita al di fuori del lavoro, governata da un oceano di variabili.
Ogni giorno, nel mondo, migliaia di persone sono vittima di incidenti stradali. Una percentuale significativa di questi coinvolgono lavoratori dipendenti che si stanno recando, per l’appunto, in ufficio, in fabbrica, a scuola e via discorrendo. Si dà per scontato che un lavoratore che faccia un incidente – anche non grave – abbia una motivazione più che valida per essere esonerato dai suoi doveri, almeno in quel giorno. O forse no? Su Twitter/X sta circolando lo screenshot di una conversazione proprio tra il dipendente e il capo di un’azienda. Il primo avvisa il secondo di essere stato vittima di un incidente stradale e, pertanto, essere impossibilitato a recarsi in ufficio.
Dipendente fa un incidente stradale, il datore di lavoro dà una risposta realmente insensibile
A postare l’immagine è stato l’utente @kirawontmiss, ma non è chiaro se sia lui/lei il protagonista della vicenda. Nella didascalia, chiede: “Come rispondereste voi se il vostro datore di lavoro vi dicesse questo?”. Nella conversazione iMessage, il dipendente invia la foto di un’automobile visibilmente danneggiata nella sua parte anteriore. La doppia risposta del manager – permettetecelo – è inquietante. Anziché chiedere se possa aiutarlo e se abbia riportato qualche danno, scrive testualmente: “Tienimi aggiornato e fammi sapere a che ora pensi di essere qui”.
A quel punto, è probabile che passino circa due ore dal primo messaggio a cui il dipendente (comprensibilmente) non risponde. Alle 10:23, il capo dell’azienda manda un altro messaggio, ancora più da mani nei capelli: “È comprensibile che tu arrivi tardi a lavoro, ma l’unico motivo plausibile che ti impedisca di venire è il decesso di un familiare. Tutte le altre scuse non sono valide in quest’azienda“. Come prevedibile, il 99.9% dei commenti è contro il datore di lavoro. “Persone come lui mi fanno paura. La sua vita dev’essere veramente triste”, è il commento con più ‘Mi piace’ al post originale. In diverse forme, poi, molti esprimono lo stesso concetto: “Io darei le dimissioni oggi stesso“. E ancora: “Bloccalo, comunica le tue dimissioni via mail, stampa questa conversazione e portala alle aziende per cui farai un colloquio in futuro”.