Una donna vegana ha ammesso di essere tornata a mangiare carne. Più nello specifico, lo ha fatto dopo che un medico ha letto le sue analisi del sangue e le ha consigliato caldamente di reintrodurre cibi di origine animale nella sua dieta.
Il paese al mondo con la percentuale più alta di vegani è l’India, dove superano di poco il 10% della popolazione. Sul podio trovano spazio anche Regno Unito e Australia, con percentuali tra il 7 e il 9%. Va anche detto che esistono milioni di vegani “a tempo determinato”. Che piaccia o meno, non manca chi a un certo punto torna a mangiare carne, sia dopo consiglio di un medico sia per volontà propria. Alla categoria degli “ex vegani” appartiene una donna canadese di 47 anni, di nome Tauja. Residente a Montreal, ha spiegato cosa l’ha portata a tornare indietro. La prima frase è ad effetto: “Oggi mi sento molto meglio rispetto a quando ero vegana. E mi aspettavo che accadesse l’esatto opposto”.
La donna aveva iniziato nel 2018 il suo percorso, a seguito di “nausea e problemi di stomaco” (sic) ogniqualvolta che consumava carne. Per questo, ha deciso di eliminarla, preferendo verdura, frutta e cereali, oltre a pasta, patate e cassava (anche conosciuta come yuca, un tubero molto comune in America centrale). “All’inizio mi sentivo meglio. Nel giro di tre anni, ho perso oltre 10 chilogrammi”. Poi pronuncia un’altra serie di frasi ‘forti’: “Molte persone credono che smettendo di mangiare carne, fanno un favore a loro stessi. In parte è così. La realtà è che se non mangi le verdure giuste, queste causeranno più danni rispetto alla carne“.
Donna vegana torna a mangiare carne: il motivo
“Ho iniziato ad avere problemi alla pelle, sotto forma di eczemi e rossori che mi provocavano forte prurito. La colpa era delle patate. Anche i cereali hanno avuto un impatto negativo sulla salute mentale”. La 47enne ha fatto le analisi del sangue, scoprendo che aveva una forte mancanza di vitamine B, D e K, oltre a dover prendere supplementi di magnesio, omega3 e ferro. Lo scorso luglio, dopo un consulto medico, è emerso che la donna aveva varie carenze. Per questo, un nutrizionista le ha suggerito di seguire una dieta adatta al suo gruppo sanguigno, lo 0. “Ho dovuto aumentare l’apporto di proteine animali: sono tornata a mangiare carne, pesce e ho dovuto limitare cereali e legumi. Al contempo, ho ridotto drasticamente lo zucchero”.
E ancora: “Ho scoperto che gran parte dei cibi che mangiavo non erano compatibili con il mio gruppo sanguigno. Da agosto a oggi ho notato un netto miglioramento. L’anemia è migliorata, non sudo più di notte e il mio umore è migliorato significativamente”. Non tutti, però, sono d’accordo che esista una dieta specifica per ogni gruppo sanguigno. Newsweek, che ha raccontato la storia, ha sentito la nutrizionista Elizabeth Brown, dell’Università di Santa Monica, in California. A suo dire, è “più probabile” che i miglioramenti della salute della 47enne siano attribuibili all’aver aggiunto proteine animali piuttosto che all’aver eliminato patate e cereali.