Perché si pensa che i gatti neri portino sfortuna? L’origine della teoria (infondata)

I gatti neri sono spesso circondati da superstizioni e false credenze che li associano alla sfortuna. Da dove nasce l’idea che un gatto nero possa portare sfortuna? La risposta si trova in una combinazione di tradizioni popolari, credenze religiose e fenomeni sociali che hanno avuto un grande impatto sul modo in cui questi animali sono stati percepiti. Analizziamo insieme l’origine di questa teoria infondata.

Le radici del pregiudizio: l’antico Egitto e il Medioevo

Come molti sanno, gli antichi Egizi veneravano i gatti, considerandoli simboli sacri. La dea Bastet, protettrice della casa e della fertilità, era spesso raffigurata con sembianze feline e i gatti, compresi quelli dal mantello nero, venivano rispettati e amati. Non solo: il possesso di un gatto come animale domestico era consentito solo ai faraoni e vietato a tutti gli altri. Ma questo rispetto si attenuò gradualmente quando i gatti furono introdotti in Europa, specialmente durante il Medioevo, un periodo in cui religione e superstizione si mescolavano intensamente.

Durante questo periodo oscuro della storia, qualsiasi simbolo che non si adattava alla rigida morale cristiana veniva spesso demonizzato, e i gatti neri finirono per essere considerati creature misteriose legate a forze oscure. In particolare, i gatti neri furono associati alla stregoneria: si credeva infatti che le streghe, allontanate dalla società, vivessero con questi animali e che addirittura potessero trasformarsi in gatti neri per sfuggire alla cattura o spiare la gente. Questa credenza trovò radici profonde in Europa, dove persino la visione di un gatto nero in strada veniva interpretata come presagio di sventura.

Superstizione e persecuzione

La convinzione che i gatti neri fossero legati alle streghe fu ulteriormente alimentata dalla caccia alle streghe, un fenomeno che colpì molte zone d’Europa e che portò alla persecuzione di coloro che venivano considerati praticanti di magia nera. Non solo le presunte streghe, ma anche i loro “compagni” felini furono vittime di terribili violenze. Molti gatti neri furono catturati e uccisi poiché considerati complici di atti malvagi, simboli del male e strumenti del diavolo.

Nel Medio Evo, i gatti neri venivano discriminati ancora di più rispetto a oggi
Nel Medio Evo, i gatti neri venivano discriminati ancora di più rispetto a oggi

Questo legame tra stregoneria e gatti neri si diffuse anche in America con le colonie europee, in particolare durante i processi di Salem nel XVII secolo, dove ogni aspetto associato al “male” o all’ignoto veniva sospettato e condannato. Ancora oggi, nei giorni vicini alla festa di Halloween, molti associano i gatti neri all’occulto, nonostante tali credenze siano ampiamente riconosciute come infondate.

La superstizione nei giorni moderni

Nonostante il passare del tempo, il pregiudizio verso i gatti neri persiste in alcune culture. Nei paesi anglosassoni, ad esempio, si crede che un gatto nero che attraversa la strada porti sfortuna. In realtà, il significato può cambiare: in Giappone i gatti neri sono simboli di fortuna e protezione. Perché questa diversità di interpretazione? È probabile che le credenze popolari siano mutate adattandosi a contesti culturali differenti.

Un appello alla razionalità: l’invito ad adottare i gatti neri

Oggi è tempo di mettere da parte superstizioni e falsi miti. Purtroppo, ancora molti gatti neri vengono abbandonati o restano in attesa di adozione più a lungo rispetto agli altri, proprio a causa dei pregiudizi. In realtà, un gatto nero non è che un animale come tutti gli altri, capace di portare affetto e gioia a chi lo accoglie. Liberarsi da antiche superstizioni è un passo importante per garantire a questi animali la vita dignitosa che meritano. Abbandoniamo i pregiudizi, quindi, e ricordiamo che la sfortuna non è portata dal colore del pelo di un gatto, ma piuttosto dal persistere di credenze ingiustificate. Un gatto nero è solo un gatto, portatore di amore e compagnia, e merita lo stesso rispetto e amore di qualsiasi altro animale.

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