“Sono un medico: eliminando questi cibi previeni il 60% delle malattie esistenti”

Un rinomato medico ha recentemente evidenziato l’importanza di eliminare determinati cibi dalla dieta per prevenire un ampio spettro di patologie. Questi alimenti, spesso definiti come “non cibi” per la loro carenza di nutrienti reali, sono legati a oltre il 60% delle malattie legate all’alimentazione, molte delle quali possono risultare letali. Malattie cardiache, diversi tipi di tumore, ipertensione, steatosi epatica, depressione e altre patologie croniche sembrano infatti strettamente connesse all’assunzione eccessiva di questi alimenti industriali.

Il dottor Chris van Tulleken, esperto di malattie infettive e divulgatore scientifico, ha recentemente discusso questi argomenti nel podcast “Diary of a CEO”, invitando tutti a ridurre il consumo di cibi ultra-processati. Van Tulleken descrive tali alimenti come “sostanze industrialmente modificate” che possono innescare infiammazioni nel corpo, un fattore scatenante per molte malattie croniche. È infatti provato che un’alimentazione ricca di cibi ultra-processati, oltre a favorire l’aumento di peso, altera le risposte ormonali e le connessioni cerebrali legate al piacere e all’abitudine, contribuendo anche a problematiche di salute mentale come ansia e depressione.

Cos’è un alimento ultra-processato e perché è dannoso?

Un cibo ultra-processato è generalmente facile da riconoscere: se è confezionato in plastica e contiene ingredienti che normalmente non useresti a casa, è probabile che rientri in questa categoria. Tipici esempi sono pane industriale, cereali zuccherati, biscotti, snack dolci e salati, dessert pronti, latticini aromatizzati e salse preconfezionate. Oltre a contenere spesso zuccheri aggiunti, sale e grassi saturi, molti di questi prodotti includono additivi e conservanti che, secondo gli studi, possono favorire infiammazioni nell’organismo.

Secondo van Tulleken, nel Regno Unito, l’80% delle calorie consumate da una persona su cinque proviene da cibi ultra-processati, e questo è in stretta correlazione con la salute pubblica. Una dieta sbilanciata, composta in gran parte da questi alimenti, può portare a livelli di grasso nel sangue poco salutari, aumento del rischio di demenza, e problematiche intestinali come la sindrome dell’intestino irritabile.

Sostituire gli ultra-processati con una dieta mediterranea

Van Tulleken consiglia invece di adottare una dieta più naturale, come la dieta mediterranea, famosa per i suoi benefici sulla salute e sostenuta da numerosi studi scientifici. La cosiddetta dieta mediterranea, diffusa in Paesi come Italia e Grecia, è composta principalmente da frutta, verdura, legumi, cereali integrali, noci e semi, pesce e olio d’oliva come fonte principale di grassi. L’assunzione di proteine animali è ridotta, favorendo il pesce rispetto alla carne rossa, mentre le uova e i latticini sono consumati con moderazione. Questo regime alimentare è stato collegato a una riduzione dell’infiammazione, un aspetto cruciale per prevenire molte malattie croniche.

Il dottore sottolinea come studi recenti dimostrino che la dieta mediterranea ha un basso indice infiammatorio alimentare, un fattore che la rende una delle migliori scelte per prevenire malattie infiammatorie croniche come le patologie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e la sindrome metabolica. Anche Harvard Health sostiene l’efficacia di questa dieta, confermandone i benefici nella riduzione di rischio di infarto, ictus, ipertensione e declino cognitivo.

Riduzione del rischio di cancro e miglioramento della salute mentale

Oltre a proteggere il cuore, la dieta mediterranea può contribuire a ridurre il rischio di cancro. Diversi studi hanno riscontrato che il consumo regolare di alimenti freschi e naturali può abbassare le probabilità di sviluppare tumori al colon, alla mammella e alla prostata, grazie all’abbondanza di antiossidanti, vitamine e minerali presenti in frutta e verdura.

Il dottore ha messo in guardia contro i cibi dalle confezioni colorate e con un uso eccessivo di zuccheri
Il dottore ha messo in guardia contro i cibi dalle confezioni colorate e con un uso eccessivo di zuccheri

Inoltre, eliminare gli ultra-processati e adottare una dieta più sana sembra avere effetti positivi anche sull’umore e sulla salute mentale. Alcune ricerche indicano che chi segue una dieta a base di cibi freschi e naturali è meno soggetto a sintomi di depressione e ansia rispetto a chi consuma prevalentemente alimenti industriali. Una dieta ricca di cibi integrali può migliorare la diversità del microbiota intestinale, la cui salute è strettamente legata alla nostra condizione mentale.

La sfida della dipendenza da cibi ultra-processati

Molti cibi ultra-processati sono studiati appositamente per essere irresistibili: l’alta concentrazione di zuccheri, grassi e aromi artificiali li rende, secondo alcuni esperti, addirittura più difficili da evitare del fumo di sigaretta. Questo spiega perché molte persone faticano a ridurre il consumo di questi alimenti, nonostante i rischi noti. Anche la povertà e la disponibilità di opzioni alimentari poco salutari giocano un ruolo fondamentale: chi vive in condizioni di difficoltà economica ha spesso accesso a cibi industriali economici ma poveri di nutrienti.

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